domenica 26 aprile 2009

Il mare




IL RUMORE DEL MARE

E’ un respiro,

un singulto

sincopato d’attesa

fossilizzato in braccia tese.

Come un amante

di amore eterno e rassegnato,

mi incanta

con il suo affanno triste.

Mai rassegnato mi urla

il suo ardore,

la fisicità violenta

dell’abbraccio

che anelo

ma sfuggo.

Il rumore del mare

compagna

ed è rammento

nel fondo

del cervello primordiale

di insostituibile amante,

di vita e di morte,

di inevitabile giustizia.

E’ risacca

di pulito,

di perdono

e di garanzia

della nostra eterna

purezza.












sabato 3 gennaio 2009

BENVENUTI

4b0813d49b0a5c03e2341b11c6fb17aa.gif picture by letizia555






E’ una bella serata di metà settembre, quieta, quasi calda, esco sul balcone attratta da una leggera musica che proviene dalla finestra aperta di un appartamento all’ultimo piano del palazzo di fronte, la percepisco appena ma la riconosco.
E’ una vecchia canzone di Charles Aznavour
–ed io tra di voi, se non parlo mai ho visto già troppe cose…-
Parole che mi rimbalzano dentro perché, in modo sorprendente, somigliano ai pensieri che in questo momento mi stanno ingarbugliando la mente e il cuore, anche io, anche se non parlo mai, anche se non parlo più ormai, ho visto tante cose, ho capito troppe cose.
E’ quasi buio, molte finestre sono illuminate, l’ora di cena richiama la gente a casa, qualcuno, come me è sul balcone, data la piacevolezza dell’aria, tra i tetti, il cielo è splendidamente sereno, morbido, di velluto, di quel blu denso e molle del momento prima che arrivi il nero, m’entra nell’anima quel colore, una pennellata magica, un effetto stupendo in cui il pittore dell’universo esprime tutta la sua divina creatività.
Quando te lo indicai, restasti sorpreso anche tu dalla magnificenza di quei toni di azzurro che mano a mano degradavano verso il blu sempre più intenso fino a tuffarsi nella notte e quei momenti divennero la nostra bolla colorata di sogni che ci faceva volare oltre le nuvole.
Ma, come una bolla di sapone, era delicatissima, è bastato un soffio di vento perché si rompesse disperdendosi nel nostro dolce cielo blu velluto.
Difficile, in questi momenti non pensarti anche se sono stata io a scegliere di allontanarmi da te. Quanta sofferenza per arrivare a una tale decisione! Vedevo il deserto attorno appena pensavo che non ti avrei più visto, che non avrei più sentito le tue parole, che non avrei più respirato la tua pelle, eppure sono stata io a chiamare il ghibli che sollevasse la sabbia per ghermire i miei pensieri e seppellirli lontano, oltre te, che non ti riconoscessero.
Quando lei è tornata ho avvertito subito un impercettibile cambiamento in te, un primo campanello che squillò il suo segnale d’allarme dentro al mio cuore.
“E’ solo un’amica” continuavi a dire ma quel cielo blu velluto ebbi l’impressione di doverlo cominciare a dividere con lei.
Misurare le due sofferenze e decidere quale mi sarebbe pesata di più o di meno, continuare ad aspettare senza sapere più ormai se quel cielo, la sera, lo avresti visto con me o con lei era una cosa che mi straziava l’anima.
Sentivo, pur amandoti, che non ce l’avrei fatta, sentivo che guardarti negli occhi non era più la stesa cosa, sentivo che le tue mani erano diventate troppo formali e che le mie continuavano troppo a fremere, ancora, un fremito che in contrasto col tremore di non essere più sola o almeno un passo avanti nel tuo cuore mi stava procurando giorno dopo giorno un forte malessere, vedevo la mia vita sgretolarsi e sentivo che la frana sarebbe arrivata fino giù, nel fondo del burrone e che si sarebbe portata dietro quanto di accettabile ero riuscita a costruire su quel costone inguaribilmente a nord di quella montagna che era la mia vita.
Il cellulare prende a squillare, rientro in casa e guardo il nome che appare sul display, lo lascio squillare, mi segnalerà, dopo, una chiamata senza risposta…

Lei di nascosto, osserva te
Tu sei nervoso, vicino a me
Lei accarezza, lo sguardo tuo
Tu ti abbandoni, al gioco suo


Ed io tra di voi, se non parlo mai
Ho visto gia', tutto quanto


Ed io tra di voi, capisco che ormai
La fine di tutto e' qui.

Lei sta' spiando, che cosa fai
Tu l'incoraggi, perche' lo sai
Lei sa' tentarti, con maestria
Tu sei seccato, che io ci sia


Ed io tra di voi, se non parlo mai
Osservo la vostra intesa,
Ed io tra di voi, nascondo così
L'angoscia che sento in me.

Lei di nascosto, sorride a te
Tu parli forte, chissa' perche'
Lei ti corteggia, malgrado me
Tu ridi troppo, hai scelto gia'


Ed io tra di voi, se non parlo mai
Ho gonfio di pianto, il cuore
Ed io tra di voi, da sola vedro'
La pena che cresce in me.

Parlato:
No, non e' niente, forse un po' di fatica..
Cosa vai a pensare, al contrario,
E' stata una magnifica serata...
Si, si una magnifica serata....

Charles Aznavour