sabato 15 dicembre 2012





  



In 
questo giorno
voglio salutare tutti.
Ho nel cuore un albero
con appesi al posto delle palline
i nomi di tutti i miei amici. Quelli vicini
e quelli lontani. Quelli recenti e quelli passati.
Coloro che vedo ogni giorno e quelli che incontro
raramente, quelli ricordati sempre e quelli qualche volta
dimenticati. Chi inavvertitamente mi ha fatto soffrire. Chi conosco
profondamente e chi conosco a malapena. A chi devo tanto e a chi non
devo nulla. I miei amici umili ed i miei amici importanti. I nomi di tutti quelli
che sono passati nella mia vita. Un albero con radici profonde in modo che
i loro nomi non vengano mai strappati dal mio cuore e ai quali l'anno
prossimo la fioritura porti speranza, amore e pace.
Vi voglio bene,
Vi auguro un
Buon Natale!
 

Buon Natale











Omaggio a Monica Vitti

Questo video e' un Omaggio ad una delle ATTRICI piu' Intense, Eclettiche, Elenganti, Sobrie e di Alta qualita' Professionale, che il Cinema italiano abbia mai avuto.
A Te Monica, una Lei indimenticabile che, sara' sempre nel cuore di tutti.


sabato 1 gennaio 2011

Omaggio alla grande Monica Vitti

 

Monica Vitti 









Il timbro della sua voce roca, i suoi occhi impenetrabili e le sue battute hanno reso Monica Vitti, all’anagrafe Maria Luisa Ceciarielli, inconfondibile.
l suo vero nome è Maria Luisa Ceciarelli. L’esordio nel cinema avviene nel 1958 in un film di Mario Amendola al fianco dell’allora più nota Sandra Mondaini: Le dritte (un’apparizione in Adriana Lecouvreur di Salvini è del 1955). Al grande cinema arriva però nel 1960 con la tetralogia di Michelangelo Antonioni: L’avventura (1960), La notte (1961), L’eclisse (1962), Deserto Rosso (1964). Ed arriva proprio con L’avventura il primo riconoscimento: una nomination come migliore attrice straniera al British Academy Awards nel 1961.
La Vitti si era diplomata nel 1953 all’Accademia di Arte Drammatica e le sue prime apparizioni nel mondo dello spettacolo avvengono in teatro dove con la compagnia di Sergio Tofano interpreta Il cane bassotto del signor Bonaventura. L’esperienza con Michelangelo Antonioni la rende famosa e grazie anche agli studi fatti cresce immensamente di profilo artistico diventando presto una delle più apprezzate attrici italiane.
Dal cinema impegnato passa alla commedia e, da attrice completa, si scopre interprete capace di calarsi anche in ruoli comici, come avviene in Ti ho sposata per allegria del 1967 di Luciano Salce, nella Ragazza con la pistola (1968) di Mario Monicelli (per questo film le viene attribuito il Premio San Sebastian come migliore attrice protagonista nel 1968), Il dramma della gelosia (1970) di Ettore Scola accanto ad uno straordinario Marcello Mastroianni.
Diretta un po’ da tutti i grandi maestri del cinema nel 1974 viene chiamata da Luis Bunuel ad interpretare la signora Foucauld in Il fantasma della libertà.
Moltissimi gli altri film che la vedono protagonista, oltre cinquanta, ma Monica Vitti entra nel cuore degli italiani anche grazie alla televisione che frequenta intensamente. Nel 1956 partecipa allo sceneggiato tv diretto da Anton Giulio Majano L’Alfiere, poi il suo esordio nel leggero televisivocon Calindri partecipando al Signore delle ventuno (1962) per la regia di Enzo Trapani, Canzonissima con Vittorio Gassman (ospite fissa) nel 1972, nel 1985 è ideatrice oltre che conduttrice di una serie di appuntamenti sul cinema Passione Mia.
Autrice di due soggetti cinematografici (Flirt, 1983; Francesca è mia, 1986), ha al suo attivo anche una regia nel 1989 Scandalo segreto con Elliot Gould e lei stessa come protagonisti. Nel 1995 le viene assegnato il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia.





Monica Vitti, gli ottant’anni lontana dai riflettori

«È molto contenta dell’omaggio di Cinecittà e del Festival di Roma ma trascorreremo il giorno del suo compleanno, il 3 novembre, in casa, da soli». Lo afferma il marito di Monica Vitti, Roberto Russo, a “Il Messaggero”, ribadendo così il riserbo in cui l’attrice vive da una decina di anni per le sue condizioni di salute, senza più apparizioni pubbliche. Proprio nel giorno del suo ottantesimo compleanno sarà presentato all’Auditorium di Roma il libro «La dolce Vitti», pubblicato da Cinecittà Luce, ma né Monica ne suo marito ci saranno: «Da molti anni abbiamo scelto di vivere lontano dai riflettori», sottolinea Russo. «Per questa ragione -prosegue- non sono andato nemmeno a Cannes nel 2009, quando il presidente Gilles Jacob decise di realizzare il poster del Festival utilizzando un’inquadratura di Monica nell’Avventura: un’iniziativa che pure aveva riempito mia moglie di orgoglio»
Il 3 Novembre 2011, l’anno scorso, l’attrice  ha compiuto 80 anni.
Per festeggiare il suo compleanno Cinecittà e il Festival Internazionale del Cinema di Roma hanno deciso di omaggiarla con proiezioni, mostre fotografiche e libri.
Presso l’Auditorium Parco della Musica, le curatrici, Anna De Marchi e Antonella Felicioni, hanno raccolto delle immagini dell’Archivio fotografico della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia che mostrano tutti i diversi tipi di donna interpretati dall’attrice e hanno intitolato la mostra “Monica e il cinema. L’avventura di una grande attrice”.
Naturalmente l’attrice non era presente ai vari omaggi a causa della malattia che la costringe a casa. Suo marito Robero Russo ha fatto sapere che trascorreranno “Il giorno del suo compleanno, il 3 novembre, in casa, da soli. Da molti anni abbiamo scelto di vivere lontano dai riflettori”.
Una delle più grandi attrici del panorama cinematografico italiano, l’interprete di grandi film quali “L’avventura” di Antonioni, “Polvere di stelle” e “La ragazza con la pistola” di Monicelli.
Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti, arrivò al successo grazie al celebre regista Michelangelo Antonioni, con cui ebbe una relazione che durò 10 anni. Sin dall’inizio si è cimentata in ruoli impegnati che le permisero di farsi conoscere al grande pubblico, ma soprattutto alla critica. Ricordiamo tra i suoi film  “La notte” (1961), “L’eclisse” (1962) e “Deserto rosso” (1964). L’apice della carriera arriva con Mario Monicelli diventando così una grande attrice capace di far ridere con intelligenza. “Il segreto della mia comicità? La ribellione di fronte all’angoscia, alla tristezza, alla malinconia della vita”.
Il Festival del Film di Roma – Gli ultimi anni della sua vita sono trascorsi in silenzio e, per festeggiare il compleanno dell’attrice, il Festival Internazionale del Cinema di Roma ha promosso in suo omaggio una mostra fotografica, la presentazione di un libro e la proiezione di alcuni dei suoi film. Un’attrice dunque brillante, comica, ma molto tormentata, che adesso vive lontano dai riflettori, “accudita” dal suo compagno, il fotografo Roberto Russo, sposato nel 2000.





















Felice Anno Nuovo 2011

martedì 14 dicembre 2010

Buon Natale


BUON NATALE! MERRY CHRISTMAS! FELIZ NAVIDAD! JOYEUX NOËL!

So this is Christmas
And what have you done
Another year over
And a new one just begun
Ans so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear one
The old and the young

A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear
And so this is Christmas
For weak and for strong
For rich and the poor ones
The world is so wrong
And so happy Christmas
For black and for white
For yellow and red ones
Let's stop all the fight
A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear
And so this is Christmas
And what have we done
Another year over
And a new one just begun
Ans so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear one
The old and the young
A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear
War is over over
If you want it
War is over
Now...

Merry Christmas - John Lennon

Raggio di Luna


Ricardo Asensio
"Reflejo nocturno" (1972)



Non volevo essere fuoco
Ma un raggio di luna
E illuminare d’argento le tue notti
Il fuoco brucia
La luna fa sognare
Volevo donarti sogni
Da rendere piacevole il risveglio
Serena la giornata
Atteso il tramonto
Per ritrovarci ancora
In un abbraccio
Pavido e dolce
A lungo trattenuto
E dentro un bacio
Al gusto d’infinito
Azzannare
Con voluttuosa brama
Attimi di sidereo rapimento
Abbandonando le vie della ragione
E con l’anima in fermento
perderci
Tra i sentieri dei sensi
Teneramente veri
Nella nostra sublime libertà

Nel segreto della notte

Cara Diana, davvero molto dolce e intensa
Molto bella!
Auguri Ti abbraccio, AnnaMaria

domenica 28 marzo 2010

Pablo Neruda


E come una marea


E' come una marea, quando lei fissa su me
i suoi occhi neri,

quando sento il suo corpo di creta bianca e mobile
tendersi a palpitare presso il mio,
è come una marea, quando lei è al mio fianco.

Disteso davanti ai mari del Sud ho visto
arrotolarsi le acque ed espandersi
incontenibilmente
fatalmente

nelle mattine e nei tramonti.

Acqua delle risacche sulle vecchie orme,
sulle vecchie tracce, sulle vecchie cose,
acqua delle risacche che dalle stelle
s'apre come una rosa immensa,
acqua che va avanzando sulle spiagge come
una mano ardita sotto una veste,
acqua che s'inoltra in mezzo alle scogliere,
acqua che s'infrange sulle rocce,
e come gli assassini silenziosa,
acqua implacabile come i vendicatori
acqua delle notti sinistre
sotto i moli come una vena spezzata,
o come il cuore del mare
in una irradiazione tremante e mostruosa.

E' qualcosa che dentro mi trasporta e mi cresce
immensamente vicino, quando lei è al mio fianco,
è come una marea che s'infrange nei suoi occhi
e che bacia la sua bocca, i suoi seni, le mani.

Tenerezza di dolore e dolore d'impossibile,
ala dei terribili
che si muove nella notte della mia carne e della sua
come un'acuminata forza di frecce nel cielo.

Qualcosa d'immensa fuga,
che non se ne va, che graffia dentro,
qualcosa che nelle parole scava pozzi tremendi,
qualcosa che, contro tutto s'infrange, contro tutto,
come i prigionieri contro le celle!

Lei, scolpita nel cuore della notte,
dall'inquietudine dei miei occhi allucinati:
lei, incisa nei legni del bosco
dai coltelli delle mie mani,
lei, il suo piacere unito al mio,
lei, gli occhi suoi neri,
lei, il suo cuore, farfalla insanguinata
che con le due antenne d'istinto m'ha toccato!

Non sta in questo stretto altopiano della mia vita!
E' come un vento scatenato!
Se le mie parole trapassano appena come aghi
dovrebbero straziare come spade o come aratri!

E' come una marea che mi trascina e mi piega,
è come una marea, quando lei è al mio fianco!

Pablo Neruda

domenica 26 aprile 2009

Il mare




IL RUMORE DEL MARE

E’ un respiro,

un singulto

sincopato d’attesa

fossilizzato in braccia tese.

Come un amante

di amore eterno e rassegnato,

mi incanta

con il suo affanno triste.

Mai rassegnato mi urla

il suo ardore,

la fisicità violenta

dell’abbraccio

che anelo

ma sfuggo.

Il rumore del mare

compagna

ed è rammento

nel fondo

del cervello primordiale

di insostituibile amante,

di vita e di morte,

di inevitabile giustizia.

E’ risacca

di pulito,

di perdono

e di garanzia

della nostra eterna

purezza.












sabato 3 gennaio 2009

BENVENUTI

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E’ una bella serata di metà settembre, quieta, quasi calda, esco sul balcone attratta da una leggera musica che proviene dalla finestra aperta di un appartamento all’ultimo piano del palazzo di fronte, la percepisco appena ma la riconosco.
E’ una vecchia canzone di Charles Aznavour
–ed io tra di voi, se non parlo mai ho visto già troppe cose…-
Parole che mi rimbalzano dentro perché, in modo sorprendente, somigliano ai pensieri che in questo momento mi stanno ingarbugliando la mente e il cuore, anche io, anche se non parlo mai, anche se non parlo più ormai, ho visto tante cose, ho capito troppe cose.
E’ quasi buio, molte finestre sono illuminate, l’ora di cena richiama la gente a casa, qualcuno, come me è sul balcone, data la piacevolezza dell’aria, tra i tetti, il cielo è splendidamente sereno, morbido, di velluto, di quel blu denso e molle del momento prima che arrivi il nero, m’entra nell’anima quel colore, una pennellata magica, un effetto stupendo in cui il pittore dell’universo esprime tutta la sua divina creatività.
Quando te lo indicai, restasti sorpreso anche tu dalla magnificenza di quei toni di azzurro che mano a mano degradavano verso il blu sempre più intenso fino a tuffarsi nella notte e quei momenti divennero la nostra bolla colorata di sogni che ci faceva volare oltre le nuvole.
Ma, come una bolla di sapone, era delicatissima, è bastato un soffio di vento perché si rompesse disperdendosi nel nostro dolce cielo blu velluto.
Difficile, in questi momenti non pensarti anche se sono stata io a scegliere di allontanarmi da te. Quanta sofferenza per arrivare a una tale decisione! Vedevo il deserto attorno appena pensavo che non ti avrei più visto, che non avrei più sentito le tue parole, che non avrei più respirato la tua pelle, eppure sono stata io a chiamare il ghibli che sollevasse la sabbia per ghermire i miei pensieri e seppellirli lontano, oltre te, che non ti riconoscessero.
Quando lei è tornata ho avvertito subito un impercettibile cambiamento in te, un primo campanello che squillò il suo segnale d’allarme dentro al mio cuore.
“E’ solo un’amica” continuavi a dire ma quel cielo blu velluto ebbi l’impressione di doverlo cominciare a dividere con lei.
Misurare le due sofferenze e decidere quale mi sarebbe pesata di più o di meno, continuare ad aspettare senza sapere più ormai se quel cielo, la sera, lo avresti visto con me o con lei era una cosa che mi straziava l’anima.
Sentivo, pur amandoti, che non ce l’avrei fatta, sentivo che guardarti negli occhi non era più la stesa cosa, sentivo che le tue mani erano diventate troppo formali e che le mie continuavano troppo a fremere, ancora, un fremito che in contrasto col tremore di non essere più sola o almeno un passo avanti nel tuo cuore mi stava procurando giorno dopo giorno un forte malessere, vedevo la mia vita sgretolarsi e sentivo che la frana sarebbe arrivata fino giù, nel fondo del burrone e che si sarebbe portata dietro quanto di accettabile ero riuscita a costruire su quel costone inguaribilmente a nord di quella montagna che era la mia vita.
Il cellulare prende a squillare, rientro in casa e guardo il nome che appare sul display, lo lascio squillare, mi segnalerà, dopo, una chiamata senza risposta…

Lei di nascosto, osserva te
Tu sei nervoso, vicino a me
Lei accarezza, lo sguardo tuo
Tu ti abbandoni, al gioco suo


Ed io tra di voi, se non parlo mai
Ho visto gia', tutto quanto


Ed io tra di voi, capisco che ormai
La fine di tutto e' qui.

Lei sta' spiando, che cosa fai
Tu l'incoraggi, perche' lo sai
Lei sa' tentarti, con maestria
Tu sei seccato, che io ci sia


Ed io tra di voi, se non parlo mai
Osservo la vostra intesa,
Ed io tra di voi, nascondo così
L'angoscia che sento in me.

Lei di nascosto, sorride a te
Tu parli forte, chissa' perche'
Lei ti corteggia, malgrado me
Tu ridi troppo, hai scelto gia'


Ed io tra di voi, se non parlo mai
Ho gonfio di pianto, il cuore
Ed io tra di voi, da sola vedro'
La pena che cresce in me.

Parlato:
No, non e' niente, forse un po' di fatica..
Cosa vai a pensare, al contrario,
E' stata una magnifica serata...
Si, si una magnifica serata....

Charles Aznavour

giovedì 20 novembre 2008

Io di più non posso darti

"Venezia" Omaggio a Boldini by Ricardo Asensio

Non sono che quello che sono.

Ah, come vorrei essere

sabbia, sole, in estate!

Che tu ti distendessi

riposata a riposare.

Che andando via tu mi lasciassi

il tuo corpo, impronta tenera,

tiepida, indimenticabile.

E che con te se ne andasse

sopra di te, il mio bacio lento:

colore,

dalla nuca al tallone,

bruno.

Ah, come vorrei essere

vetro, tessuto, legno,

che conserva il suo colore

qui, il suo profumo qui,

ed è nato tremila chilometri lontano!

Essere

la materia che ti piace,

che tocchi tutti i giorni,

che vedi ormai senza guardare

intorno a te, le cose

- collana, profumi, seta antica -

di cui se senti la mancanza

domandi: “Ah, ma dov’è?”

Ah, e come vorrei essere

un’allegria fra tutte,

una sola,

l’allegria della tua allegria!

Un amore, un solo amore:

l’amore di cui tu ti innamorassi.

Ma

non sono che quello che sono

Pedro Salinas